Perché le landing dei corsi online fanno schifo?

Sono anni che ormai me lo chiedo, quindi ho deciso di trovare una risposta

November 20, 20245 min read

Maestri della finanza, guru del mindset, ma anche insegnanti di lingue o musica, oggi il business dei videocorsi è in continua crescita. Quello dei videocorsi è un business con poche spese e incassi cospicui, che fanno sì che sia una delle attività col margine maggiore. I corsi li troviamo ovunque in giro per internet, in particolare sui social.

La cosa interessante è che una volta che clicchiamo sull'annuncio veniamo catapultati in delle landing page grottesche. Tutte sono accumunate da una lunghezza della pagina infinita, dei veri e propri wall-of-text; con elementi spesso ripetuti anche 3 o 4 volte; grafiche tremende, partita IVA spesso assente, prezzi che terminano col 7 e disclaimer strani come:

Questo sito non fa parte o è approvato da Facebook, Google, Twitter o qualsiasi piattaforma di social media in alcun modo.

oppure

FACEBOOK è un marchio di FACEBOOK, Inc. YOUTUBE e GOOGLE sono marchi di GOOGLE, LLC., TWITTER è un marchio di TWITTER, Inc

Ma perché? Perché sono tutti uguali? Si tratta di un gioco di copiare gli altri, oppure dietro a questi siti si nasconde sempre lo stesso autore?

Vediamo di fare chiarezza

Perché sono tutti uguali?

C'è stato un periodo in cui ho seriamente pensato che dietro a questi siti ci fosse qualche network che li fabbricasse con lo stampino, ma a quanto pare non è affatto così. Ma allora perché tanta similitudine tra i siti? Beh, i motivi sono principalmente due.

Il primo è che la maggior parte di questi siti sono fatte in maniera quasi amatoriale soprattutto tramite WordPress, inoltre essendo fatti in casa, ovviamente si preferiscono i temi gratuiti, che sono pochi e quindi la possibilità che questi siti siano diversi è già scesa moltissimo.

Infine ci aggiungiamo il fatto che non essendoci uno studio particolare di branding dietro, spesso quello che si fa è andare a vedere com'è fatto il sito dei corsi di quello che li vende già, in pratica si copia quello che già esiste.

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I disclaimer di Facebook

Il discorso del copia incolla si fa ancora più forte quando si parla degli aspetti legali. In pratica, facendo il sito in maniera arruffata la parte che si trascura di più è proprio quella legale, in quanto è quella che richiede più studio e magari pure consulenze esterne. Quindi nel momento in cui si vede che sul sito di un altro venditore ci sono dei disclaimer il pensiero:

Mhm, qui c'è questo disclaimer, magari se non lo metto pure io finisco nei guai...

viene subito in mente, con la conseguenza che a pappagallo si ricopiano tutti i disclaimer da un sito all'altro e così la catena va avanti ormai da anni.

Ma hanno veramente una valenza?

La domanda che quindi sorge spontanea è:

ma chi è stato il primo ad inserirli e perché?

Sul chi non lo so, ma sul motivo la risposta è presto data:

se sul proprio sito si mette il logo di un social o di un'azienda teoricamente si dovrebbe pure scrivere da qualche parte che il logo è di proprietà di tal-dei-tali e che il sito non è direttamente affiliato con la suddetta azienda.

Quindi l'origine del disclaimer è proprio dovuta al fatto che qualcuno che vendeva corsi online aveva effettivamente sulla pagina il logo di Facebook, Twitter, ecc.

Poi qualcuno ha ricopiato i disclaimer, anche se non aveva nessun logo, fino ad arrivare ad oggi dove questo disclaimer è ovunque e senza alcun motivo.

i have no idea what i'm doing

I prezzi col 7 finale

La questione del prezzo con il 7 finale è invece una ormai nota e satura teoria di marketing.

Avete presente quando circa 10/15 anni fa tutto costava XX,99€? Oppure per cifre più grandi un prezzo tipo 490,90 al posto di 500?

Ecco ad un certo punto qualcuno ha fatto studi sui consumatori ed è giunto alla conclusione che il 7 alla fine venisse percepito come più conveniente rispetto al 99 finale (a mio parere anche perché le persone il trucco l'avevano capito ormai).

Quindi in pratica 497€ invece che 500€ is the new 499,99€.

Inoltre visto che qualsiasi corso sul marketing che possiate trovare su Udemy o YouTube vi spiega questa cosa alla lezione 2, ecco che ce lo troviamo su qualsiasi sito che ci propina corsi.

stonks

Una questione di target

Un ultimo punto rimane la questione dello stile dei siti. Certo, come ho spiegato prima lo stile si protrae da anni per una questione di copia-incolla, ma in realtà potrebbe esserci dietro anche una questione di target.

Se dovessi descrivere lo stile delle landing dei corsi online, lo descriverei sicuramente come datato, che ricorda le grafiche delle televendite di decine di anni fa.

Eppure la cosa è strana, perché buona parte di questi video corsi vengono venduti anche da ragazzi molto giovani, quindi perché utilizzare questo stile, che per la mia e la loro generazione risulta così obsoleto?

Probabilmente il motivo risiede nel target: infatti, malgrado questi corsi vengano spesso proposti da ragazzi giovani, il target non lo è affatto, anzi spesso si trattano di persone con un'età superiore ai 40 anni, spesso persino più vicina ai 50 anni, che per una questione di abitudine trovano lo stile grafico più vicino a quello dei loro tempi.

La nostra mente man mano che cresciamo diventa sempre meno elastica ed aperta al nuovo, quindi probabilmente per un target di quell'età, risulterà più accattivante lo stile di 20 anni fa, che lo stile odierno.

chef tony