Ti hanno sempre mentito su Bitcoin

Perché l'utopia Bitcoin è una balla

April 12, 202415 min read

Premessa

Voglio chiarire alcuni aspetti prima di partire:

  1. Questo non è il solito articolo Fiat Vs. Bitcoin: penso che entrambi siano una porcheria
  2. Non c'è alternativa: non sono neanche qui a dirvi "ecco perché non dovresti usare Bitcoin, usa XXXXXX invcece!"
  3. Sono stato per abbastanza tempo nella community da poter parlare di Bitcoin in questi termini e ho una expertise tecnica adeguata per farlo.
  4. Non sono un economista, quindi le mie affermazioni sugli aspetti economici andrebbero prese con le pinze.
  5. La maggior parte delle persone che diffondono il verbo di Bitcoin hanno una conoscenza tecnica minima sul funzionamento della blockchain.

Detto ciò, possiamo iniziare.

Le 3 categorie di Bitcoiner

Sono stato dentro alla community di Bitcoin abbastanza a lungo per poter distinguere 3 tipologie di persone quando si parla di promozione di Bitcoin, e mi riferisco a qualsiasi tipo di promozione, dal post su Twitter all'organizzazione di conferenze per presentare alle persone la piattaforma, al fine di introdurre il famigerato Bitcoin standard.

Quelli che lo fanno per soldi

Questa è la prima categoria, e secondo me consiste pure nella maggioranza, ovvero quelli che lo fanno per un ritorno economico. Più persone usano Bitcoin, maggiore sarà il suo valore, e quindi maggiore sarà la mia plusvalenza.

Non ho nulla in contrario a queste persone, anche se probabilmente credono veramente poco negli aspetti filosofici di Bitcoin e non lo vedono affatto come una moneta, ma come un mero asset di investimenti.

Ma Business is business, quindi amen.

business

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Ovvero tutte quelle persone che in ogni caso saranno contrarie a tutto ciò che una qualsiasi istituzione fa o dice. Ne abbiamo molti in Italia, ne abbiamo tanti in Europa. Essi trovano in Bitcoin l'arma per combattere l'imposizione di tasse, la confisca dei beni, i sistemi FIAT di pagamento elettronici, le CBDC, i vaccini, le politiche green e qualsiasi altra cosa vi venga in mente.

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I libertari

Questa è la categoria su cui mi concenterò particolarmente in questo articolo. Non mi sono mai considerato un libertario in vita mia, anzi penso che molti aspetti di questa ideologia siano lontani dalla realtà e utopistici, un po' come il comunismo, anche se tendenzialmente molti di loro potrebbero quasi essere definiti fascisti. Il 99% dei libertari è pro bitcoin, in quanto come adesso vedremo sono un match perfetto

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Bitcoin e libertarismo

Se volessimo riassumere in un paio di punti chiave gli aspetti che fanno di Bitcoin un match perfetto per i libertari, potremmo semplicemente riassumerli in questo elenco:

  • Decentralizzazione: Bitcoin opera in una rete decentralizzata, il che significa che nessuno la controlla. Questo si allinea alla visione dei libertari contrari alle banche centrali.
  • Supply limitata: La total supply di bitcoin è limitata a 21 milioni di unità, il che previene la svalutazione della moneta tramite inflazione.
  • Sovranità finanziaria: Bitcoin permette agli individui di avere totale controllo sui loro beni, senza intermediazione delle banche o del governo.
  • Privacy: Anche se non completamente anonimo, Bitcoin permette una maggiore privacy rispetto ai metodi di pagamento tradizionali.
  • Resistenza alla censura: Le transazioni non possono essere facilmente censurate o bloccate da governi o istituti finanziari.
  • Senza confini: Bitcoin può essere inviato e ricevuto in tutti i paesi del mondo senza cambi o controlli dalle banche.
  • Accesso al credito: Bitcoin rende l'accesso al credito una possibilità per tutti. L'unico requisito ad oggi è accesso ad internet ed un computer o smartphone.

Voglio inoltre essere chiaro: questi aspetti di Bitcoin sono al 100% attuabili allo status quo.

Ma c'è un problema molto grosso: non sarà così per sempre, e anzi, come vedremo questi aspetti sono probabilmente destinati a morire nel lungo termine.

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Non tutti almeno. Alcuni lo saranno probabilmente anche nel lungo termine, tipo l'accesso al credito o la possibilità di inviare bitcoin in tutto il mondo, ma per gli altri la sorte sarà ben diversa.

Feepocalypse: il punto di rottura di Bitcoin

Prima di partire a spiegare cosa ci sia di sbagliato in Bitcoin, devo prima svelare l'elefante nella stanza, che a quanto pare nessun bitcoiner vuole vedere quando si parla di un ipotetico scenario di Bitcoin visto come valuta, ovvero le commissioni, o più tecnicamente: le Fee.

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Perché paghiamo le fee

Lo sappiamo tutti: se dobbiamo trasferire dei BTC da un indirizzo ad un altro dobbiamo pagare delle commissioni. Ma perché? Il motivo è piuttosto semplice e avviene principalmente per 3 motivi:

  • Priorità: I miner danno priorità alle transazioni con fee più alta, questo per guadagnare di più dall'inclusione delle transazioni con fee maggiore nel blocco.
  • Sicurezza: Le commissioni si comportano come misura di sicurezza contro lo spam e gli attacchi di tipo denial-of-service. Se le transazioni fossero gratuite, chiunque potrebbe spammare transazioni al fine di congestionare la rete.
  • Manutenzione: I miner investono risorse (hardware ed elettricità) per validare le transazioni, quindi le commissioni vanno anche a compensare i costi di rete dei miner.

E per essere chiari, la quantità di Bitcoin che l'utente deve pagare come commissione, dipende dalla domanda di rete, che in parole povere significa che più transazioni ci sono nella pool, maggiori saranno le commissioni da pagare.

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Cosa c'è di sbagliato nelle fee

Ma allora cosa c'è di sbagliato in questo sistema. Beh, in realtà è facile da comprendere. Al momento possiamo affermare che le fee sono basse, se possiamo considerare accettabile pagare 7 dollari per scambiarne 100, ma allo stato attuale il carico di rete è trascurabile se consideriamo che l'obiettivo finale sarebbe quello di far sì che bitcoin utilizzino Bitcoin al posto dei metodi di pagamento tradizionali. Quindi ipotizzando che tutti utilizzassero bitcoin per tutti gli acquisti sopra i 100$, cosa accadrebbe? Il carico della rete diventerebbe presto insostenibile, al di là dei tempi lunghissimi di conferma di una transazione, presto le commissioni raggiungerebbero il valore di migliaia di dollari.

E sì, possiamo supporre che Bitcoin non avrà mai 7 miliardi di utenti giornalieri. Il problema è che questo scenario, per avverarsi, non richiede affatto così tanti utenti, ma basterebbe qualche centinaio di milioni, come la popolazione europea o degli Stati Uniti.

In aggiunta a questo, una volta terminati i Bitcoin da minare, tra circa 100 anni, i miner dovrebbero vivere solo di fee, questo comporterebbe a delle fee ancora più elevate ed insostenibili.

È poi effettivamente vero che delle soluzioni a questo problema ci sono, ma sono a dir poco problematiche, e lo spiegherò nel prossimo capitolo.

Soluzioni al problema

Ad oggi abbiamo concepito due possibili soluzioni al problema:

  1. Incrementare la dimensione del blocco e/o diminuire la distanza dei blocchi: attualmente, infatti bitcoin ha una dimensione dei blocchi fissata a 1MB (in realtà riusciamo a immagazzinare anche 1.5MB per blocco) ed una distanza tra i blocchi approssimata a 10 minuti. Quindi, incrementare la dimensione dei blocchi ed eventualmente ridurre la distanza permetterebbe di avere più transazioni al secondo nel ledger e quindi permettere transazioni con commissioni più accessibili. Questa via è già stata battuta in precedenza, ma ha sempre causato hard-fork di poco successo, come Bitcoin-Cash e BSV. Sono inoltre considerate sbagliate e sono sempre state rinnegate dalla community mainstream di Bitcoin, anche perché in realtà la soluzione non risolve veramente molto, a meno che non si incrementi di un fattore di decine di megabyte la dimensione dei blocchi.
  2. blockchain di n-livello: Bitcoin potrebbe diventare una blockchain utilizzata solo per scambiare quantità gigantesche di bitcoin, peggati 1:1 in dei wallet su una blockchain di secondo livello, il che permetterebbe di mantenere l'affidabilità di Bitcoin, ma con dei costi di transazioni potenzialmente molto bassi.

Scenario multi-livello

Bitcoin su più livelli a livello teorico funzionerebbe in questa maniera:

Allo scopo di far sì che le commissioni siano accessibili a tutti, il livello 2 dovrebbe avere blocchi molto grandi e un block time molto ridotto, tipo com'è implementato in Solana.

Quindi Alice e Bob se volessero scambiarsi valore, dovrebbero avere dei wallet sul livello 2 con dei BTC2, e i validatori sulla rete dovrebbero avere dei BTC2 peggati a dei BTC su livello 1. Quindi Alice manda i suoi BTC2 a Bob in una transazione sulla rete di livello 2. Questa transazione viene immediatamente inclusa nel ledger di livello 2, mentre ogni 10 minuti i validatori raccolgono le transazioni e le mettono in un'unica transazione nella pool di livello 1.

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La blockchain di livello 2 viene adottata - E poi?

Quindi, immaginiamo che la blockchain L2 venisse adottata, cosa accadrebbe in seguito?

Presupponendo che con buona probabilità nessuno comincerebbe ad usare in maniera sostanziale il livello 2 fino all'inizio della feepocalypse, ha senso pensare che nel momento in cui ciò accadrà, chiunque abbia quantità medio-piccole di BTC su livello 1 corra a scambiare i suoi BTC per i token BTC2.

Ma come funziona l'exchange?

Al fine di fare lo scambio, i BTC di livello 1 dovranno essere inviati ai validatori di livello 2, che saranno i miner di livello 2, che quindi valideranno le transazioni sulla nuova blockchain, ma che sotto dovranno avere enormi quantità di BTC di livello 1 peggati a quelli di livello 2 in modo da permettere lo scambio.

Tutto sembra funzionare per il meglio, ma questo scenario decreta al contrario la fine di tutti i valori, che hai sempre pensato fossero incarnati in Bitcoin.

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Bitcoin e sovranità monetaria

Mentre la sovranità monetaria è un aspetto garantito al momento, questo è destinato a morire con il livello 2.

Infatti, mentre nel livello-1 sei realmente proprietario dei tuoi bitcoin, una volta passati al livello 2 non sei possessore di alcun bitcoin, ma bensì di token che rappresentano una promessa di poter spendere una quantità equivalente di Bitcoin.

In questo scenario, gli unici attori davvero in grado di poter possedere Bitcoin sono i validatori di livello 2 e gli ancora esistenti miner sul livello 1. Inoltre, i miner ipotizzando che siano attori distinti dai validatori, procederebbero immediatamente alla liquidazione dei loro Bitcoin scambiandoli per BTC2.

Per riassumere: Alice non possiede nessun valore, ma solo un token che le permette di spendere una certa cifra di BTC sul livello 1. Alice possiede solo Token, non Bitcoin.

Tutto questo ti sembra familiare? No? Un aiutino? E se ti dicessi... L'attuale sistema bancario?

Esatto, ciò che Bitcoin promette di combattere, è esattamente il destino di Bitcoin. Stiamo dicendo alle persone di sostenere bitcoin per combattere l'attuale sistema bancario, ma in realtà ne stiamo solo creando uno nuovo, ma basato sulla blockchain.

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E gli attori? Saranno diversi almeno? Falso. Nel lungo periodo buona parte degli attori correnti nello scenario Bitcoin saranno rimpiazzati dagli attori principali attualmente presenti nel mondo FIAT.

E la decentralizzazione?

Potremmo almeno supporre che nessuno metterà mai sotto scacco l'algoritmo ed il consenso, quindi almeno nessuno potrebbe mai mettere mano a cambiare in maniera arbitraria il funzionamento di Bitcoin.

Questo aspetto in realtà, in questo scenario, potrebbe facilmente essere messo in dubbio. Infatti, la rete di livello 1 verrebbe pressochè monopolizzata dai validatori di livello 2 e pochi miner, rendendo la decentralzzazione della rete labile. Le motivazioni sono semplici da comprendere: più Bitcoin un validatore ha, più potere ha sul livello 2, il che comporta un oligopolio sul livello 1, con una lesta tendenza a diventare monopolio. Questo comporterà una totale perdita di potere dei nodi di livello 1, questo perché, anche ipotizzando che ci fossero validatori che verificano la validità dei blocchi, la lobby di validatori di livello 2 potrebbe coalizzarsi per modificare facilmente il funzionamento della rete, questo perché gli utenti hanno bisogno che la rete di livello 2 sopravviva, riluttanti sui cambiamenti, ma costretti ad accettarli.

Anche la confisca con queste premesse sarebbe facile da mettere in atto, e lo stesso vale per la censura e l'assenza di privacy.

monopoly

I tuoi Bitcoin sono già in un honeypot

Uno scenario da considerare inoltre, seppur non così certo, è la possibilità che i piccoli proprietari di Bitcoin, vedano i loro soldi per sempre bloccati sulla rete di livello 1.

Infatti, in caso di una migrazione massiccia sulla rete di livello 2, coloro che hanno un valore in Bitcoin da 1k-100k$ attuali, potrebbero non riuscire a cambiare mai i loro BTC in BTC2.

Questo perché nell'avverarsi della feepocalypse, cambiare i BTC potrebbe diventare troppo costoso per loro.

Coloro che hanno una quantità superiore alle fee potrebbero comunque riuscire a cambiarli, seppur perdendo una quantità enorme di valore.

Gli altri invece, potrebbero unirsi in gruppi che utilizzano delle PSBT per inviare i loro fondi all'exchange. In ogni caso parliamo comunque di perdite ingenti di BTC in commissioni.

honeypot

Vale inoltre anche la pena dire che è molto improbabile che i validatori di livello 2 aprirebbero un gateway per aiutare queste persone, dal momento che, guardando la distribuzione della supply di Bitcoin, il valore detenuto da questi individui sarebbe comunque trascurabile e quindi lontano dagli interessi dei validatori.

Bitcoin non è la moneta della gente

Andando oltre al discorso della feepocalypse, un altro punto che vale la pena approfondire è la questione che molti vedono Bitcoin come la moneta della gente, opposta alla valuta FIAT, in mano alle banche.

Va detto tuttavia, che anche questa affermazione è falsa; al contrario Bitcoin è detenuto da pochissimo individui, con un potere enorme sul valore di Bitcoin, e come vedremo in seguito, in grado di creare inflazione, proprio come fanno le banche centrali.

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Se infatti prendiamo la total supply di Bitcoin a 21,000,000 BTC, possiamo vedere che la distribuzione della supply ha una disparità equiparabile a quella delle valute FIAT.

  • Circa 1,000,000 BTC nelle mani di Satoshi Nakamoto, quindi probabilmente persi per sempre
  • Circa 5,000,000 BTC trascurabili, in quanto persi in indirizzi le cui chiavi private sono andate perse
  • Circa 5,000,000 BTC nelle mani di Whales (1-5k BTC) e Humpbacks (più di 5k BTC), parliamo di meno di 1.500 individui.
  • Circa 4,000,000 BTC in mano a pesci più piccoli
  • Circa 1,800,000 BTC detenuti dai miner
  • Circa 2,200,000 BTC detenuti dagli Exchanges
  • Circa 1,300,000 BTC ancora da minare
  • E i rimanenti 1,700,000 BTC in mano di delle persone comuni.
BTC supply distribution

Possiamo quindi affermare, che meno del 10% della totale disponibilità di Bitcoin è detenuta da persone comuni. Non direi quindi che la distribuzione di Bitcoin sia più equa di quella delle valute FIAT.

Una veloce riflessione sulla distribuzione della ricchezza

Voglio comunque sottolineare che la questione della distribuzione della ricchezza, ha poco senso in generale. La moneta deve essere vista come uno strumento per esprimere la propria capacità di acquisto, quindi è rappresentativa dei beni che ognuno è in grado di scambiare, in base alle ricchezze in proprio possesso. È quindi sicuro che nel futuro la distribuzione di BTC cambierà per finire in mano di coloro, che hanno veramente una ricchezza (come materie prime, industrie, terre, ...).

Penso che il punto di vista di molte persone sulla ridistribuzione della ricchezza sia stato semplicemente causato dall'hype per coloro che sono riusciti ad arricchirsi enormemente da investimenti nei primi tempi di Bitcoin.

Whales e inflazione

L'ultimo punto su cui voglio parlare è la questione inflazione. Ci è sempre stato raccontato che l'inflazione è parte del mondo FIAT e non di Bitcoin, anzi, al contrario in Bitcoin si sperimenta la deflazione tramite il sistema dell'halving.

Mentre è effettivamente vero che Bitcoin ha una supply massima e che quindi non potrà teoricamente mai aumentare come succede per le valute FIAT, quello che può cambiare è la quantità circolante, che invece può causare inflazione.

Ma cosa significa quantità circolante? Prendiamo l'oro, il valore rimane stabile nel tempo, anzi tende ad aumentare leggermente, ma anche l'oro ha una supply massima limitata fisicamente, mentre la quantità circolante è più o meno stabile. Cosa accadrebbe però se domani trovassimo un'enorme quantità di oro limitato e facile da estrarre pari alla quantità attualmente circolante? Il valore si dimezzerebbe per lo meno, in quanto la domanda sarebbe molto più bassa dell'offerta. Questo crea un effetto molto simile all'inflazione.

Lo stesso può avvenire in Bitcoin. È la prova di ciò è la supply che abbiamo visto prima. Sappiamo che ci sono dei veri e propri giacimenti di Bitcoin con quantità enormi in mano di pochissimi e facilmente inseribili nell'offerta circolante.

Se questi enormi volumi di Bitcoin venissero improvvisamente immessi nell'offerta circolante gli effetti sul valore di Bitcoin sarebbero devastanti, creando effetti ben peggiori dell'inflazione nel mondo FIAT, che al paragone risulterebbe ben più controllata.

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Quindi se voglio avere riserva di valore dovrei preferire il mondo FIAT? Certo che no! Ma Bitcoin non è sicuramente la sola opzione.

Spesso vedo che i sostenitori di Bitcoin tendono a vedere il mondo in bianco nero, dove o è sistema FIAT o è sistema Bitcoin. Ma non è affatto così, ci sono soluzioni molto più sicure per la riserva e anche crescita del proprio valore, come ad esempio l'oro, gli ETF, i titoli di stato e le obbligazioni. L'oro in particolare, rimane ad oggi la migliore opzione per salvare i propri beni dall'inflazione.

Considerazioni finali - onde evitare fraintendimenti

Come avevo detto all'inizio di questo articolo, questo non è mai stato un articolo Pro FIAT, contrario a Bitcoin. Penso che entrambi i sistemi abbiano numerose vulnerabilità. Dubito quindi che Bitcoin abbia un futuro come valuta adottata da popolazioni e spero davvero che ciò non accada.

Non che io preferisca rimanere nel mondo FIAT, ma penso che dobbiamo trovare una soluzione più sostenibile e davvero P2P. Penso che tra qualche decennio saremo capaci di concepire un sistema che perfezionerà ciò che di buono aveva Bitcoin, eliminando i diversi problemi che si porta avanti. Personalmente non so neanche se sarà basato sulla blockchain. Questa tecnologia infatti, che ad oggi ci sembra perfetta per dei ledger P2P, ha diversi problemi in realtà. È poco performante, è pesante ed ha spesso un problema che è trovare un compromesso tra performance e decentralizzazione. Inoltre, penso che se da una parte la blockchain sia P2P dal punto di vista di rete e attori, non lo sia affatto dal punto di vista dei pagamenti, forse sarebbe da ricercare qualcosa di più simile ad un sistema di pagamento al portatore.

Bitcoin è inoltre troppo inquinato ormai da un ambiente saturato da investitori e persone che hanno un interesse troppo lontano da quello di considerarlo una valuta per permettere una'adozione standard. Spesso gli stessi divulgatori di Bitcoin, dietro alla filosofia nascondono obiettivi ben diversi, tra cui l'evasione fiscale, ritorni economici in scambio FIAT/BTC, consulenza, ecc. In vita mia penso di aver veramente conosciuto solo un paio di persone con interessi veramente nobili sul tema, seppur non ho mai concordato con i loro ideali.

In conclusione, non penso che questo sia il canto del cigno per Bitcoin, al contrario credo che vivrà molti anni, seppur sarà usato come un asset per la crescita passiva del valore dei propri risparmi, un po' come l'oro, seppur da fare in maniera controllata, per evitare quello che sta diventando un honeypot per tutti i Bitcoin detenuti su wallet non custodial - Non raccontiamocela, è così. Se oggi hai dei Bitcoin su un wallet personale, questi sono bloccati per sempre nel mondo Bitcoin. Le porte per farli uscire ad oggi rimangono sempre meno e stanno sparendo.